UNITEVI A NOI PER MIGLIORARE UDINE E IL FRIULI.

Amici di Friuli Contro La Crisi, pubblichiamo qui il video dell’ultimo intervento al TG di TelePordenone dell’11/03/15 del Coordinatore Renato Valusso, ospite di Omar Costantini.
Per chi ci segue, è già noto il progetto che abbiamo presentato assieme all’Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo (A.I.BI.M.) anche in TV e per chi ci scopre ora rimandiamo qui:http://friulicontrolacrisi.altervista.org/…/progetto-caser…/
CON QUESTE RIGHE VOGLIAMO INVITARE I CITTADINI CHE POSSONO ESSERE INTERESSATI E LE FORZE POLITICHE CHE VEDONO IN QUESTA INIZIATIVA DI RINNOVAMENTO SOCIALE E AMBIENTALE UNA OCCASIONE PER UNA PROPOSTA CONCRETA DA SOSTENERE, A METTERSI IN CONTATTO CON NOI.
SCRIVETECI A: [email protected]
www.youtube.com

https://www.youtube.com/watch?v=VInQNfDwv74&feature=share

ALLOGGI IN AUTOCOSTRUZIONE A UDINE

Friuli Contro La Crisi e l’Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo-Onlus, rappresentati rispettivamente dal coordinatore Renato Valusso e dal Presidente Elvio Ermacora, hanno chiesto un incontro con l’Assessore alla Pianificazione Territoriale del Comune di Udine Carlo Giacomello.
L’intento è quello di presentare alle Istituzioni una idea progetto di edilizia sostenibile in autocostruzione, mirata a rispondere all’emergenza abitativa, contenendo in modo rimarchevole i costi di costruzione e ristrutturazione.
Il coordinatore di Friuli Contro La Crisi Renato Valusso e il Presidente di A.I.BI.M. Elvio Ermacora hanno consegnato l’invito per l’Assessore Carlo Giacomello martedì 30 dicembre a Palazzo d’Aronco alle ore 10.30.
Così nell’articolo di Elena Viotto su Il Gazzettino di Udine di mercoledì 31 dicembre 2014
( v. qui. ) e nei servizi di Telepordenone e di Antenna 3 Nord Est .

Amici, noi vogliamo provare a proporre delle soluzioni pensate per la tutela dei diritti elementari delle persone e, come in questo caso, rispettose anche dell’ambiente.
Ci proviamo e, come si suol dire, se son rose fioriranno.
A presto.

r.  v.

NON RESTARE A GUARDARE, SII PROTAGONISTA.

IN QUESTO INTERVENTO, ABBIAMO VOLUTO RIBADIRE I CONCETTI GIA’ EVIDENZIATI NEL PRECEDENTE POST SUL BLOG:
FRIULI CONTRO LA CRISI CHIEDE A VOI CITTADINI FRIULANI UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE, UN ATTEGGIAMENTO MENO PASSIVO, PER COMBATTERE ASSIEME QUESTA CRISI ECONOMICA CRESCENTE ATTRAVERSO LE PROPOSTE CHE VOGLIAMO FARE AL MONDO DELLA POLITICA.
MUOVIAMOCI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
PER CONTATTI: [email protected]

Friuli Contro La Crisi: il punto dopo il silenzio della Governatrice Serracchiani

Debora tv

Dopo aver atteso invano una risposta alla nostra mail da parte della governatrice Debora Serracchiani, Friuli Contro La Crisi dice la sua ai microfoni di Telepordenone. Nel video le nostre osservazioni riportate da Renato Valusso.

FCLC tira il primo bilancio

bilancio 3 mesi

9 novembre-28 febbraio: i primi 3 mesi e mezzo di FCLC.

Facciamo oggi un primo bilancio di quello che è stato il nostro operato.

Il numero di persone che ci seguono sta aumentando di giorno in giorno; l’omertà, la vergogna, la mancanza di informazione vengono sostituite dalla consapevolezza.

Sempre più gente che vuole partecipare al nostro progetto, che vuole riconquistare i propri diritti ma soprattutto la propria dignità, cancellata da politiche errate e sconsiderate.

Si sono unite persone semplici e persone con un alto bagaglio professionale, capaci e preparate: assieme a loro, stiamo cantierando progetti semplici ma efficaci.

Insomma quello che basta per ridare fiducia e soprattutto sostentamento a quelle famiglie che ora hanno perso un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione: il LAVORO.

Noi di FCLC non siamo per l’assistenzialismo: noi siamo per la produttività. Non dobbiamo pesare su chi ancora ha un lavoro ed è già massacrato dalle tasse. Siamo per l’eguaglianza, perchè tutti abbiamo diritto ad avere una vita dignitosa.

Dei progetti, ne parleremo in forma più dettagliata nelle prossime settimane.

Noi, come spesso ripetuto su questo blog e nei media, non vogliamo fare politica né sostituirci ad essa: noi vogliamo solo essere promotori di idee fattibili che le istituzioni già esistenti ed elette democraticamente possono mettere in atto.

In questi 3 mesi abbiamo bussato alle porte di queste istituzioni: qualcuno ci ha aperto e ascoltato, qualcuno ancora non ci ha dato né risposte né segnali.

Il Comune di Udine, nella figura del primo cittadino Furio Honsell e due dei  suoi Assessori, Nonino e Giacomini, ci ha ricevuto e ascoltato.

Purtroppo le politiche economiche imposte dalla Regione e dal governo centrale e l’attuale mancanza di fondi da parte dello stesso Comune hanno reso vane le nostre prime richieste.

Niente fondi, niente progetti, ma soprattutto impossibilitati anche ad intervenire nell’emergenza casa, ormai una piaga per molte famiglie friulane.

Abbiamo bussato anche alla Presidenza della Regione FVG, ma ad oggi ancora nessuna risposta, anche dopo i nostri solleciti. Noi aspettiamo.

Ci dispiace che la figura che rappresenta qualche milione di persone, che si è offerta di ricoprire il ruolo di Presidente e rappresentante di tutti i cittadini presenti sul nostro territorio, non abbia trovato 5 minuti per risponderci.

Speriamo che Lei, Presidente Debora Serracchiani, legga questo appello e si metta in contatto con noi.

Può scriverci anche di notte, se lo desidera.

Sappiamo che è parecchio impegnata ma cerchi cortesemente di trovare quei 5 minuti.

In questi giorni ho avuto modo d’incontrare nel suo ufficio l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Udine, la Dott.ssa Elisa Battaglia: nell’occasione ho potuto raccontare cosa fa FCLC, ottenendo un giudizio positivo sul nostro operato.

La cosa ci gratifica e ci dà la forza di andare avanti.

Noi siamo pronti a lavorare e a costruire.

A voi istituzioni il compito di esaminare i nostri progetti e, se ritenuti validi, di farli partire.

Giovanni Coss

Qui sotto riportiamo l’intervento di Renato Valusso al TG serale di Telepordenone del 26 febbraio 2014

 

UNA POSSIBILE RISPOSTA ALLA PRECARIETA’: I GRUPPI DI LAVORO AUTOGESTITI.


Amici di Friuli Contro La Crisi, bentrovati.
Dunque, dopo mesi di attività sul territorio e nel web, siamo giunti a definire con sufficiente chiarezza chi sono coloro che rappresentano la maggioranza dei cittadini friulani messi in difficoltà dalla mancanza o dalla scarsità di lavoro e di reddito, anche tenendo conto dell’ormai rappresentativo campione costituito dai nostri associati e simpatizzanti.
Diversamente da quello che si potrebbe ipotizzare di primo acchito, il lavoratore con basso profilo professionale è il meno rappresentato: la percentuale più alta riguarda invece persone con una professionalità medio-alta, non solo ex lavoratori dipendenti ma anche autonomi, e la fascia d’età più segnatamente colpita dalla crisi è quella che va dai 40 ai 55 anni.
Inoltre, spesso in Friuli la nuova povertà è donna: a Friuli Contro La Crisi si sono rivolte numerose madri di famiglia e signore single in gravi difficoltà economiche e si tratta quasi sempre di donne in possesso di una qualificazione professionale di buon livello e di un curriculum lavorativo tutt’altro che mediocre.

Quello che obiettivamente appare molto difficile da realizzare è cosa e come fare per reintrodurre nel mondo del lavoro la massa dei cittadini disoccupati o penalizzati da una eccessiva precarietà.
Fermo restando che la carenza occupazionale di questo periodo è dovuta alla scarsa richiesta, un modo per dare la possibilità di lavorare di nuovo a chi è rimasto “fermo” e al tempo stesso per evitare che delle professionalità maturate con l’esperienza vadano sprecate potrebbe essere quello di creare dei gruppi di lavoro autogestiti sul territorio, vale a dire delle piccole realtà locali in cui i lavoratori estromessi dal mercato del lavoro possano supportarsi vicendevolmente, esplicando le proprie competenze specifiche, anche molto disparate fra loro.
Un esempio pratico: accanto alla persona che può occuparsi di piccoli interventi di riparazioni domestiche possiamo avere chi svolge dei servizi di assistenza a anziani e malati e anche chi, disponendo magari di un furgone, si presta a fornire un supporto logistico ad altri del gruppo che non avrebbero altrimenti la possibilità di esercitare determinate attività o di spostarsi in modo adeguato.
Volendo intravedere in tutto questo una possibile supervisione da parte dell’apparato pubblico, si potrebbe pensare a un ruolo dei Centri per l’Impiego locali, mediante l’istituzione di una figura di funzionario delegato a monitorare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro al fine di individuare le specifiche potenzialità di ogni zona.

Naturalmente, quello sopra esposto è solo l’abbozzo di una proposta, che Friuli Contro La Crisi si impegna a sviluppare e per fare questo ci appelliamo a Voi che ci seguite, che ci leggete e che vi trovate a vivere o a conoscere da vicino delle situazioni di precarietà e di difficoltà economica che ogni giorno di più contrassegnano il periodo storico che anche la nostra regione sta attraversando.
Quindi, non esitate: scriveteci, scrivete a [email protected] e mettetevi in contatto con noi per conoscerci e confrontare le Vostre opinioni e inoltrarci i Vostri preziosi suggerimenti.
Assieme possiamo vincere, da soli siamo sconfitti in partenza.
Attendiamo sempre le Vostre mail.
A presto.

Renato Valusso