SFRATTI INGIUSTI: UN CASO EMBLEMATICO

Amici di Friuli Contro La Crisi, questa volta il nostro gruppo affronta le già ben note tematiche del disagio economico e dell’emergenza abitativa sotto un profilo un po’ diverso rispetto a quello che ci è solito, ma non per questo meno importante dal punto di vista umano e sociale.
Questa volta, infatti, non ci siamo trovati di fronte l’ennesimo caso di una famiglia o di un singolo piegati dalla mancanza di lavoro e pertanto allontanati dall’abitazione che occupavano per morosità incolpevole, ma abbiamo incontrato una toccante vicenda umana, che non ha potuto lasciarci indifferenti e in cui emergono ancora una volta la solitudine disperata in cui vengono lasciati i cittadini più deboli economicamente e la freddezza di una burocrazia cieca che tutto sembra fare anziché seguire delle logiche di equità sociale e di semplice buon senso.
Tale ci appare il caso della signora Ofelia Dragan, giunta qui a Udine dalla nativa Romania 15 anni fa e che dopo una convivenza con un friulano seriamente ammalato durata altrettanto, con anche una parentesi matrimoniale di 5 anni, in seguito al decesso del compagno si è vista intimare lo sfratto dall’abitazione ATER che occupavano assieme.
Purtroppo, come già osservato nella maggior parte dei casi simili a questo, dobbiamo constatare che quando uno è povero e solo gli avvocati latitano e le istituzioni preposte non si “rompono” più di tanto.
Proprio perché siamo stufi di vedere iniquità e ingiustizie spacciate per azioni solidali e una valanga di denaro pubblico speso malissimo e siamo altrettanto stufi di vedere vite umane rovinate da un sistema che privilegia chi più ha e chi è più disonesto e furbo, questa volta, pur non rientrando il caso della signora Dragan fra quelli cui solitamente ci interessiamo, siamo intervenuti e, assieme all’Associazione Europea per la Tutela del Cittadino Contribuente ( http://www.tutelare.it/ ), segnatamente nella persona della Presidente Silvana Munaretto, e all’ Unione Inquilini di Udine  stiamo costruendo un’azione di VERA tutela sociale.
A presto su questo sito i particolari.
Seguiteci e unitevi a noi!
Renato Valusso

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FRIULI CONTRO LA CRISI E’ CON L’UNIONE INQUILINI.

Amici del blog, Vi presentiamo questa iniziativa dell’Unione Inquilini del Friuli Venezia Giulia: non possiamo che condividerla e augurare che incontri il giusto riscontro.
Seguite e sostenete anche Voi l’azione dell’Unione Inquilini e di FCLC!
A presto e avanti sempre.
Renato Valusso

Il 10 ottobre 2014, per il terzo anno consecutivo, è la giornata scelta dall’UNIONE INQUILINI per una manifestazione nazionale che si terrà in oltre cento città italiane contro gli sfratti.

A Udine si terrà un’assemblea pubblica alle ore 18,00 in via Tolmezzo 87
Il problema degli sfratti è ormai una vera e propria calamità nazionale, la crisi economica morde e colpisce particolarmente i ceti più deboli: chi perde il lavoro si trova poi –nel giro di pochi mesi – a non poter più pagare neppure l’affitto. Ormai a livello nazionale oltre il 90% delle sentenze di sfratto annuali sono motivate da morosità.
Nel 2013 (ultimo anno per cui si dispone dei dati ufficiali del Ministero dell’Interno) in Friuli Venezia Giulia si sono avuti complessivamente 1.245 provvedimenti di sfratto emessi (+ 13,18 % rispetto al 2012), 2.293 richieste di esecuzione (+ 12,02) e 755 sfratti eseguiti (+ 10,87 %)
In questo quadro la provincia di Udine ha visto 317 provvedimenti di sfratto emessi (+ 4,28 % rispetto al 2012), 491 richieste di esecuzione (+ 19,76) e 344 sfratti eseguiti (+ 19,44 %).
In questo quadro occorre mobilitarsi per ottenere la sospensione degli sfratti, l’attivazione delle procedure per consentire il passaggio degli inquilini sfrattati da casa a casa, più ampie risorse per sostenere il fondo per la morosità incolpevole (ora attestato su cifre ridicole).
L’Unione Inquilini mantiene alta la mobilitazione anche contro il demenziale schema di decreto che prevede la vendita all’asta “a prezzi di mercato” delle case popolari, una misura che – se attuata – aumenterebbe ulteriormente il problema degli sfratti. Prendiamo atto in questo senso delle dichiarazioni dell’assessore Santoro, secondo cui la Regione intende respingere la norma e ci auguriamo che l’impegno venga mantenuto.

per l’Unione Inquilini di Udine
Mauro de Agostini

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Cittadini friulani sfrattati, siete 3 al giorno: mettetevi in contatto con noi.

3 sfratti

Riportiamo di seguito l’articolo del Messaggero Veneto di venerdì 3 gennaio 2014; aggiungiamo solo poche parole per invitare chi ci legge, nel caso si trovi in una situazione analoga a quelle descritte, vale a dire di persone e famiglie che vengono sfrattate per morosità incolpevole, a non esitare a scriverci a [email protected].
L’emergenza sociale rappresentata dall’aumento esponenziale della disoccupazione e della conseguente perdita della casa è qualcosa che grida di essere affrontato, ci possono e ci devono essere delle soluzioni e assieme possiamo trovarle.
Vi aspettiamo.

L’articolo del M.V.: leggi qui.

UDINE: IL SINDACO FURIO HONSELL CONTESTATO IN PIAZZA

Honsell contestato

 

Lunedì 23 dicembre

A Udine,  alle 18.00 si è svolta oggi una manifestazione nei confronti del Sindaco del capoluogo friulano, Furio Honsell. 

Al primo cittadino vengono contestati sprechi e mancanze: dagli 11 milioni di euro per il parcheggio di Piazza I° Maggio alla mancata riduzione dei dirigenti all’interno dell’amministrazione comunale.

Quindi, su proposta dell’opposizione, gli si chiede di lasciare la poltrona. 

Noi di Friuli Contro La Crisi non vogliamo entrare nel merito della scelta politica, ma semplicemente fare le nostre osservazioni.

Cominciamo dal parcheggio in costruzione in Piazza I° Maggio: 11 milioni per costruire un buco per infilarci le automobili, in un momento di emergenza abitativa come questo, ci paiono mal spesi. 

Crediamo che se quella cifra fosse stata usata, ad es., per costruire degli alloggi per le famiglie che in questo momento si trovano sfrattate e con difficoltà a reperire una sistemazione adeguata, sarebbe stata cosa più utile ed equa. 

Infatti né l’ Ater né il Comune dispongono di alloggi, secondo l’Assessore Nonino.

Questo per quanto riguarda la cattiva gestione delle risorse; per quanto attiene invece all’impatto sia architettonico che ambientale, è da anni che si parla di lasciare le auto dei non residenti fuori dalla città, costruendo parcheggi a cielo aperto dove serve ( per esempio allo Stadio Friuli, visto che l’immenso parcheggio è vuoto per 15 giorni al mese) e collegabili con bus navetta veloci ( cioè diretti dal parcheggio al centro città e viceversa senza fermate intermedie) e custoditi da una parte degli ausiliari del traffico che adesso vagano per la città a controllare le auto sulle strisce blu. 

Non dimentichiamo poi il parcheggio scambiatore di via Chiusaforte, anche quello sottoutilizzato. 

Crediamo che recintare con una rete un’area di queste strutture già esistenti non costerebbe 11 milioni di euro e la città ne guadagnerebbe in qualità dell’aria e viabilità. 

Credo che basti poco per abituarsi a questa proposta, un po’ come quando hanno vietato il fumo nei locali pubblici : all’inizio qualche fastidio ma poi è diventata una sana abitudine.

Fusione di Amga/Hera : anche a Udine è arrivato lo slogan “privatizzare è bello !!! “ ma sappiamo benissimo che privatizzazione significa alla fine probabile taglio di posti di lavoro e aumenti sulle bollette degli utenti finali. 

Questi ultimi già sono massacrati dalle moltitudini di tasse che il nostro governo ci regala ogni giorno. 

Ripeto: posti di lavoro che possono essere tagliati, e quindi altri disoccupati con relativi problemi, e maggiori costi sulle famiglie che sempre di più fanno fatica ad arrivare a fine mese. 

Sulla riduzione dei dirigenti: credo che piuttosto che licenziare, sempre che non siano persone che hanno doppio o triplo lavoro o incarico, sia più giusto utilizzare queste risorse in altro modo. 

Noi non siamo per il licenziamento ma per un’ottimizzazione delle risorse umane.

Ci auguriamo inoltre che quest’anno, in questo momento critico per l’economia del paese, non vengano bruciati altri soldi per i fuochi d’artificio : magari sarà un capodanno meno pirotecnico, ma forse qualche famiglia bisognosa ne trarrebbe dei benefici.

Ricordiamo alle amministrazioni che questi sono soldi dei contribuenti  e che sono tenute a spenderli nel miglior modo possibile e senza sprechi.

Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni o mesi.

Giovanni Coss 

L’INVISIBILE FRANCO LINO LENARDUZZI: QUANTO HANNO FATTO SINO AD ORA LE ISTITUZIONI

l'invisibile Franco Lino Lenarduzzi

Avevamo promesso che avremmo riparlato del caso di Franco Lino Lenarduzzi e che, se ci fossero stati riscontri positivi o negativi, avremmo informato i nostri lettori.
Cos’è successo dal 29 novembre, giorno in cui abbiamo pubblicato il primo articolo sulla sua vicenda (v.qui)?
Nulla.
E dell’appello fatto dal Messaggero Veneto di domenica 8 dicembre 2013, dove si chiedeva un alloggio almeno per le festività natalizie?
Ancora nulla.

articolo uscito sul Messaggero Veneto di Domenica 8 dicembre 2013

articolo uscito sul Messaggero Veneto di Domenica 8 dicembre 2013

Sul nostro sito abbiamo avuto qualche messaggio di solidarietà, sincero e gradito, ma anche pesanti critiche nei confronti della persona di Lenarduzzi.
Non importa per queste ultime, nessun cittadino è obbligato a dare se non lo ritiene giusto.
Non condanniamo nessuno: esiste il giudizio divino…
Quello che invece ci fa veramente imbestialire, è la totale assenza di aiuti da parte di quelle istituzioni preposte ad aiutare chi si trova in difficoltà.

Né il Sindaco, né gli assistenti sociali di Manzano, hanno avanzato una proposta tale da portare via il Lenarduzzi dal bivacco sul fiume Natisone.
Anzi, non si sono fatti proprio vedere.
Gli unici che fanno pellegrinaggio al suo pseudo domicilio sono frati e uomini di Chiesa, che portano qualche parola di conforto e forse qualche bene di prima necessità.
Tutto questo però non basta a ridare dignità a una persona che, lo ricordiamo, non vuole assistenzialismo gratuito, perché lui vuole pagare la sua agognata abitazione, se si tratta di un affitto che si possa permettere.
La sua è una battaglia che noi di Friuli Contro La Crisi appoggiamo e se sarà possibile porteremo, come già scritto sul Messaggero Veneto, alla Presidenza della Regione.
Nel frattempo però Lenarduzzi continua a dormire al freddo e qualche giorno fa ha dovuto ricorrere al ricovero in ospedale per un principio di broncopolmonite.
Ma siccome il Lenarduzzi non vive nell’oro e anche quelle poche centinaia di euro che si guadagna lavorando gli servono, non avendo diritto alla cassa malattia, ha lasciato l’ospedale per tornare al lavoro.
Chi ha scritto male sul suo conto, adesso si faccia un bagno di umiltà e rifletta.

Crediamo che non serva aggiungere altro, se non un in bocca al lupo al nostro sfortunato ma combattivo amico.
A presto.
Giovanni Coss

PROPOSTE SERIE, NON SLOGAN PUBBLICITARI.

articolo uscito sul Messaggero Veneto  di Domenica 8 dicembre

articolo uscito sul Messaggero Veneto di Domenica 8 dicembre 2013

Amici, ci stiamo muovendo.
Quello che facciamo non è solo per dare una mano alle singole persone: noi vogliamo che le istituzioni pubbliche, che esistono per i cittadini e grazie ai cittadini, si attivino per creare delle vere risposte sul territorio alla crescente crisi economica, una crisi spaventosa di cui conosciamo l’inizio nella nostra regione, da un paio d’anni a questa parte, ma di cui purtroppo non si intravede la fine.
Prima che sia troppo tardi, uniamoci, noi cittadini, e facciamo sentire la nostra voce.
Per questo, se siete in difficoltà per motivi legati alla mancanza o alla scarsità di lavoro e di reddito o se siete stati lasciati soli da un welfare ormai inesistente, non esitate a mettervi in contatto con noi: scriveteci a [email protected] e formate assieme a noi un gruppo sempre più numeroso, sempre più grande, sempre più forte.
Solo così potremo giungere a cambiare veramente più di qualcosa.
Inoltre, un altro elemento fondante della nostra azione è il voler proporre idee e possibili soluzioni non in modo demagogico e superficiale, come spesso avviene, ma costruendo in modo serio e strutturato le proposte da rivolgere alle istituzioni.
Noi non diremo mai: “Ecco, l’idea è questa, più o meno. Adesso fate voi, se volete.”
Sarebbe troppo facile, per noi e per loro: noi presentiamo proposte chiare e articolate fin nei dettagli.

Articolo uscito sul Messaggero Veneto di domenica 8 dicembre 2013

Articolo uscito sul Messaggero Veneto di domenica 8 dicembre 2013

Noi non siamo a caccia di voti e di facile consenso, non abbiamo bisogno di persone da prendere per il naso, mostrando loro che “facciamo” ( anche se magari in realtà si fa solo demagogia ) ma vogliamo rappresentare la parte di cittadini che non si ferma all’apparenza ma che vuole andare alla sostanza delle cose.
Se volete essere con noi, vi aspettiamo.
Avanti Sempre.
Renato Valusso

CAMBIARE: SOLUZIONI SEMPLICI ED EFFICACI AL POSTO DI UNA BUROCRAZIA ANTIUMANA.

Articolo pubblicato dal Messaggero Veneto del 5 dicembre 2013. Articolo scritto dalla giornalista Rosalba Tello

Articolo pubblicato dal Messaggero Veneto del 5 dicembre 2013.
Articolo scritto dalla giornalista Rosalba Tello

Prendendo lo spunto dalla vicenda di Franco Lino Lenarduzzi, il 53enne che dal mese di luglio scorso è costretto a vivere in una tenda in riva al Natisone a Case di Manzano, di cui ci siamo già occupati in un altro post (v.), noi di FCLC vogliamo aprire un dibattito rivolto a cittadini e istituzioni che è anche occasione per preannunciare una nostra proposta, per ora in fase di ideazione, ma che ci impegneremo per far diventare proposta di legge.
Abbiamo visto che Lenarduzzi, malgrado viva di lavori precari (che difficilmente potranno trasformarsi presto in una occupazione stabile, vista l’attuale situazione di crisi economica e l’età dell’uomo) e sia privo di una dimora, non possiede i requisiti di legge per accedere all’assegnazione di una casa ATER.
Partiamo dal presupposto che chiunque ha necessità di un lavoro per potersi mantenere e di una casa per vivere normalmente (per casa non intendiamo una stanza, che può andare bene per un periodo limitato di tempo ma certo non per tutta la vita) e che stiamo parlando di cittadini disponibili a impegnarsi per pagare tutte le spese.
Ora, la società si regge essenzialmente sul lavoro dei cittadini; la società è formata dall’insieme dei cittadini.
Lo Stato è, in sintesi, l’espressione istituzionale di questa società; né avrebbe alcun senso uno Stato separato e lontano dalla cittadinanza, senza la quale esso stesso non potrebbe esistere.
La domanda che poniamo è questa: perché complicare inutilmente le cose, fino a assistere a simili aberrazioni? fino al punto che, se anche fai fatica a mettere assieme il pranzo con la cena e non hai un posto dove abitare, per lo Stato, la Regione o il Comune non possiedi i “requisiti” per accedere a quattro pareti? mentre magari, e capita spesso, altri meno svantaggiati ricevono aiuti e agevolazioni?
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda il lavoro: perché un Comune o una Provincia o una Regione non devono avere gli strumenti per poter intervenire con tempestività in casi di conclamato bisogno, anziché doversi attenere per prassi a graduatorie i cui criteri sono spesso così “barocchi” da privilegiare chi magari poi tanto bisogno non ha (vedasi il caso di chi percepisce l’assegno di mobilità contrapposto a quello di chi non percepisce nulla, ecc.)?
Anche per queste situazioni Friuli Contro La Crisi ha in cantiere alcune proposte chiare e semplici.
Urgono degli interventi a livello legislativo, per modificare e semplificare gli assurdi iter burocratici che servono ormai esclusivamente a mantenere una burocrazia parassitaria e nemica dell’uomo e del cittadino.
Una vera democrazia non vive di sterili cartacce ma di fatti concreti e al servizio dei cittadini.
Cogliamo l’occasione per lanciare un appello, dalle pagine di questo blog: se fra chi ci legge c’è un legale, un funzionario pubblico che non ha paura della disapprovazione delle “alte sfere”, un cittadino orgogliosamente tale che ritiene di possedere le competenze tecniche e giuridiche per poterci coadiuvare nell’estensione di una proposta di legge mirata a rendere più semplice e veloce l’assegnazione di alloggi popolari e comunali ai cittadini in situazioni di grave e urgente necessità e a rendere facile e immediato l’accesso al lavoro di persone bisognose e svantaggiate a causa dell’età o di altri fattori oggettivi, si faccia avanti.
Noi di Friuli Contro La Crisi aspettiamo persone di questo spessore per cominciare un’azione di vero cambiamento e per conferire una dignità democratica a questo povero Paese, di cui il Friuli fa parte, annichilito da leggi assurde e da una politica asservita esclusivamente ai quattrini.

Renato Valusso
Mauro Decorte
Giovanni Coss