PRECARIETA’ E DISOCCUPAZIONE IN FRIULI: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Il mio intervento a Ore7 del 28 Gennaio 2019 su Telefriuli.
Un Grazie in particolare a Davide Vicedomini e a Rossano Cattivello.
Ci rivolgiamo alle Istituzioni in FVG per presentare le nostre istanze.
CHIUNQUE SIA INTERESSATO, potrà scrivere a [email protected] e a [email protected]
Vi aspettiamo.
Renato Valusso

 

 

 

RIDOTTI A VIVERE IN UN OVILE NEL CIVILISSIMO FRIULI

 

E’ diventata di dominio pubblico in questi giorni la triste vicenda di Giorgio Gabai e Loris Bez, i due disoccupati friulani che da ben 5 anni si ritrovano a vivere in uno stavolo diroccato, che una volta ospitava delle pecore, ai Rizzi, periferia di Udine, a poco più di 500 metri dallo Stadio Friuli, privi di energia elettrica, acqua corrente e servizi igienici.
Insomma, quasi come degli animali.
Anche noi di Friuli Contro La Crisi abbiamo voluto incontrarli; sinceramente, all’inizio, malgrado la nostra ormai annosa esperienza di situazioni di disagio e povertà legate alla crisi economica, eravamo poco inclini a credere che fosse stata esclusivamente la mancanza di lavoro e di reddito ad aver condotto due persone, nel nostro “civilissimo Friuli”, a una simile situazione di degrado.
Ebbene, abbiamo dovuto ricrederci: i due che nelle prime ore del pomeriggio di mercoledì 29 luglio ci hanno accolti presso la loro lussuosa magione si sono rivelati uomini normalissimi, dignitosi nei modi e curati nella persona, quindi non due emarginati che per scelta si sono lasciati alle spalle la società civile né persone con trascorsi di alcool e droga, eccetera.
Le loro sono storie parallele: perso il lavoro, rimasti senza la possibilità di pagare l’affitto, persa così anche la casa.
Per chi volesse conoscere i dettagli, rimandiamo all’intervista pubblicata dal Messaggero Veneto a firma di Alessandra Ceschia e al servizio di Omar Costantini su YouTube.
A noi preme sottolineare il fatto che la drastica diminuzione di lavoro in Friuli sta conducendo sempre più persone alla disperazione e finché non ci sarà, da parte del governo regionale, una seria politica economica ci saranno sempre più situazioni simili a questa.
Ci sembra più che sufficiente per alzare l’allarme e invitare Voi cittadini friulani a unirci a noi che da tempo combattiamo contro questo sistema ingiusto e Voi politici a impegnarvi di più per individuare assieme a noi cittadini attivi delle strade nuove per aumentare le possibilità occupazionali e per creare delle forme più valide di tutela sociale.
Ora, seguiremo la vicenda di Giorgio e di Loris e ci impegneremo affinché il loro appello non cada nel vuoto, come spesso accade, in questa realtà italiana, che ormai di “civile” serba solo la facciata.
A presto
Per contatti: [email protected]

r. v.


 Robis che Diu nus vuardi…
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CI RISPONDERANNO?

LA PROPOSTA DI FRIULI CONTRO LA CRISI E’ STATA PRESENTATA  A:

Paolo Panontin, Assessore Regionale alle autonomie locali e coordinamento delle riforme, caccia e risorse ittiche, delegato alla Protezione civile;
Prefetto di Udine Dott.ssa Provvidenza Delfina Raimondo;
Sindaco del Comune di Udine Prof. Furio Honsell;
Carlo Giacomello, Vicesindaco e Assessore alla Pianificazione Territoriale del Comune di Udine.

ORA ATTENDIAMO RISPOSTA.

r. v.

AIUTIAMO I PROFUGHI AIUTANDO I NOSTRI DISOCCUPATI

Il gruppo spontaneo di cittadini “Friuli Contro La Crisi” lancia la seguente proposta: in vista dei lavori di ristrutturazione di una palazzina dell’ex caserma Cavarzerani a Udine, allo scopo di ospitare circa 120 profughi, chiediamo che per le operazioni di ripristino dell’immobile si proceda all’assunzione di manodopera specializzata e generica attingendola dalle liste dei disoccupati residenti in Udine e zone limitrofe.
Tutti i membri di Friuli Contro La Crisi offrono fin d’ora la propria disponibilità a partecipare.
Questo perché in tal modo le istituzioni preposte darebbero un forte segnale di equità sia verso coloro che vengono accolti che nei confronti dei cittadini italiani disoccupati.
Questo appello verrà inviato a tutti gli enti pubblici coinvolti nell’iniziativa e diramato a tutti i principali media regionali e nazionali.
Ulteriori notizie presto sul nostro blog.
Renato Valusso  Coordinatore di Friuli Contro La Crisi

AIUTIAMO I PROFUGHI AIUTANDO I NOSTRI DISOCCUPATI

IL GRUPPO SPONTANEO DI CITTADINI FRIULI CONTRO LA CRISI LANCIA LA SEGUENTE PROPOSTA: IN VISTA DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DI UNA PALAZZINA DELL’EX CASERMA “CAVARZERANI” A UDINE, ALLO SCOPO DI OSPITARE CIRCA 120 PROFUGHI, CHIEDIAMO CHE PER LE OPERAZIONI DI RIPRISTINO DELL’IMMOBILE SI PROCEDA ALL’ASSUNZIONE DI MANODOPERA SPECIALIZZATA E GENERICA ATTINGENDOLA DALLE LISTE DEI DISOCCUPATI RESIDENTI IN UDINE E ZONE LIMITROFE.
TUTTI I MEMBRI DI FRIULI CONTRO LA CRISI OFFRONO FIN D’ORA LA PROPRIA DISPONIBILITA’ A PARTECIPARE.
QUESTO PERCHE’ IN TAL MODO LE LOCALI ISTITUZIONI DAREBBERO UN FORTE SEGNALE DI EQUITA’ SIA VERSO COLORO CHE VENGONO ACCOLTI CHE NEI CONFRONTI DEI CITTADINI ITALIANI DISOCCUPATI.
QUESTO APPELLO VERRA’ INVIATO A TUTTI GLI ENTI PUBBLICI COINVOLTI NELL’INIZIATIVA E DIRAMATO A TUTTI I PRINCIPALI MEDIA REGIONALI E NAZIONALI.
ULTERIORI NOTIZIE PRESTO SUL NOSTRO BLOG.

r. v.

V. LINK

COOPERATIVA DI LAVORO PER L’AUTOCOSTRUZIONE IN BIOEDILIZIA MEDITERRANEA: APPELLO AI CITTADINI

Friuli Contro La Crisi e l’Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo ( A.I.BI.M.) intendono dotarsi di una struttura operativa in vista della realizzazione del comune progetto di ristrutturazione degli immobili demaniali in disuso, mirato alla realizzazione di unità abitative, attività artigianali e commerciali, attività sociali, concepite in autocostruzione, bioedili, autosufficienti energeticamente a costi particolarmente sostenibili.

L’intento è quello di costituire una cooperativa che in start up (dotandosi di strumenti di finanziamento regionale, nazionale e comunitario) vuole porsi sul mercato della edilizia bioedile, del risparmio energetico, dell’autocostruzione, dando lavoro ai soggetti giovani e meno giovani in cerca di un impiego, con innovative metodologie costruttive e operative adatte anche a una percentuale di soggetti non necessariamente operanti nel campo dell’edilizia.

RIVOLGIAMO PERTANTO UN INVITO A COLORO CHE SONO INTERESSATI ALLA NOSTRA INIZIATIVA, PER UN INCONTRO CONOSCITIVO DELLA PROPOSTA.

SE POSSEDETE DELLE COMPETENZE IN CAMPO EDILE, TERMOIDRAULICO, ELETTRICO, SERRAMENTISTICO, ECC., SE SIETE DISOCCUPATI, SE SIETE DISPONIBILI A LAVORI MANUALI E NON E REPUTATE INTERESSANTE LA NOSTRA PROPOSTA, SE NECESSITATE DI UN ALLOGGIO PER VOI E LA VOSTRA FAMIGLIA, SE NECESSITATE DI UNA SEDE PER LA VOSTRA ATTIVITA’ COMMERCIALE, ARTIGIANALE O SOCIALE, E SIETE DISPONIBILI A REALIZZARLI COLLABORANDO CON NOI, SCRIVETECI PER ULTERIORI INFORMAZIONI E CONTATTI A:
[email protected]    ALLEGANDO CURRICULUM VITAE.

PER COMINCIARE,  METTIAMO SUBITO IN CAMPO LA GRANDE PROFESSIONALITA’ e KNOW HOW DI A.I.BI.M. E IL FERREO IMPEGNO SOCIALE DI Friuli Contro La Crisi.

A presto.

Renato Valusso  Coordinatore FCLC

Elvio Ermacora   Presidente A.I.BI.M.

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UNITEVI A NOI PER MIGLIORARE UDINE E IL FRIULI.

Amici di Friuli Contro La Crisi, pubblichiamo qui il video dell’ultimo intervento al TG di TelePordenone dell’11/03/15 del Coordinatore Renato Valusso, ospite di Omar Costantini.
Per chi ci segue, è già noto il progetto che abbiamo presentato assieme all’Associazione Italiana Biocostruire Mediterraneo (A.I.BI.M.) anche in TV e per chi ci scopre ora rimandiamo qui:http://friulicontrolacrisi.altervista.org/…/progetto-caser…/
CON QUESTE RIGHE VOGLIAMO INVITARE I CITTADINI CHE POSSONO ESSERE INTERESSATI E LE FORZE POLITICHE CHE VEDONO IN QUESTA INIZIATIVA DI RINNOVAMENTO SOCIALE E AMBIENTALE UNA OCCASIONE PER UNA PROPOSTA CONCRETA DA SOSTENERE, A METTERSI IN CONTATTO CON NOI.
SCRIVETECI A: [email protected]
www.youtube.com

https://www.youtube.com/watch?v=VInQNfDwv74&feature=share

LA REALTA’ di Giovanni Coss

Mentre aspetto davanti alla scuola l’uscita di mia figlia, incontro vecchi conoscenti.
Mi pongono la classica domanda di rito “- Come va? Dove lavori?” .
La mia risposta è sempre la stessa da tre anni:
” Si tira avanti, sono disoccupato e cerco di campare con lavori saltuari”. Nei loro occhi leggi prima stupore, poi lo sguardo si rattrista, prendono forse coraggio e ti rispondono”- Pure io, non trovo lavoro, non c’è lavoro….”.
Nel loro viso, nel tono della voce, avverti disorientamento, rassegnazione. Sembra che non capiscano cosa succede, subiscono senza reagire, sperano….. che io sappia la speranza non crea lavoro, futuro;se non risolvi il problema alla radice, il problema resta.
Perchè non c’è più lavoro? una delle cause si deve attribuire al fatto che non circola denaro: le banche hanno chiuso i rubinetti, le imprese senza denaro non camminano, la gente senza denaro e lavoro non spende e la domanda crolla… effetto domino.
Tasse sempre più elevate, profitti al minimo ( molte aziende chiudono i bilanci in perdita), salari sempre più bassi, potere d’acquisto dimezzato. La politica cosa fa? al momento nulla, cavalca il sogno europeo, lo stesso che ha ridotto alla fame il popolo Greco, che ha massacrato quella Spagna che agli inizi degli anni 2000 stava risorgendo, modernizzandosi.
Si guardano i bilanci del paese, non la gente che soffre, che ha fame, che non può scaldarsi durante l’inverno, che sta al buio perchè anche l’energia elettrica diventa un lusso inaccessibile.
Un Paese che era florido, dove la casa di proprietà era un diritto, dove avere un lavoro era scontato, dove le imprese aprivano e non fallivano, dove i suicidi non erano quasi mai legati a motivi economici, è un Paese che oggi non esiste più.
Chi ha una casa rischia di farsela portare via per un debito di poche migliaia di euro, gente sfrattata e in mezzo a una strada perchè impossibilitata a pagare un affitto dopo aver perso il lavoro o l’azienda, gente che non riesce a fare più di un pasto al giorno perchè i soldi sono sempre meno, i salari sempre più bassi. Un impressionante numero di suicidi attuati da gente STANCA, senza futuro.
Una totale distruzione del tessuto sociale: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.
La classe media in via di estinzione.
Come i diritti, dopotutto.
Se il popolo non reagisce, non può che soccombere.
Dobbiamo prendere in mano il nostro futuro, quello dei nostri figli. Far sentire la voce della nostra gente.
JFK diceva:” Non chiederti cosa può fare il paese per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo paese”.
Questo paese ci appartiene, è NOSTRO, non di una classe politica inefficiente, inconcludente.
Dobbiamo far sentire la nostra voce, rivendicare i nostri diritti che sono lavoro e casa.
Non dobbiamo essere in pochi: dobbiamo essere tutti.
Anche chi ha un lavoro precario, sottopagato.
Anche chi vive in un relativo benessere: i miei conoscenti qualche anno fa non avevano ansie, perchè il problema non li aveva ancora toccati, ma comunque erano destinati a finire nel girone dantesco innescato da politiche innefficaci e distruttive.
Non solo disoccupati, imprenditori falliti, precari: dobbiamo essere tutti, ma proprio tutti, uniti.
Non aspettatevi che qualcuno risolva i problemi per voi, perchè a quel qualcuno potrebbe non interessare niente della vostra vita, del vostro futuro.
Per contatti: [email protected]

Giovanni Coss

DISOCCUPAZIONE IN FRIULI – I MILLE MESTIERI DELLA DISPERAZIONE

Cari Amici, non si può non constatare come, le rare volte che i media locali affrontano il tema della disoccupazione, una realtà drammatica e crescente anche da noi in Friuli per migliaia di persone e famiglie, difficilmente toccano un aspetto del fenomeno, che consiste nel cercare di sopperire, da parte di molti cittadini, alla mancanza o alla perdita di un lavoro stabile inventandosi delle nuove occupazioni, e, quando questo succede, riguarda solo e sempre i pochi casi in cui, vuoi per delle felici intuizioni o per pura casualità positiva, l’iniziativa ha conosciuto un esito di successo.
Mentre invece sono molti coloro i quali, pur di poter tirare avanti, si dedicano a lavori saltuari, mal pagati, a volte in “nero”, oppure quelli che danno vita a delle attività di lavoro pseudo-autonome, senza la temuta Partita IVA, che erode dei guadagni spesso assai modesti.
Ad esempio, nella sola Udine, sono ormai centinaia i “tuttofare”, che si improvvisano imbianchini, giardinieri, muratori e falegnami alla buona ma che devono fare i conti, oltre naturalmente con la presenza sul mercato di chi è più qualificato professionalmente, anche con la concorrenza, fino a pochi anni fa pressoché inesistente, di tanti altri che hanno seguito la stessa via e, non ultimo, con il crescente impoverimento del ceto medio, che si rivolge all’artigiano e al tuttofare molto meno che in passato.
Altri ancora si propongono per lo sgombero di case e cantine, effettuato a prezzi ogni giorno più bassi o perfino gratis, per poi tentare di rivendere il vecchiume così raccolto, di solito mediante i mercatini dell’usato…e se si riesce a ricavarci qualche migliaio di euro all’anno si è bravi.
Poi c’è chi si risolve ad affittare una stanza, magari in un appartamento già stipato, pur di non restare senza il becco di un quattrino, e chi fa la/il badante in cambio di vitto, alloggio e di pochi spiccioli.
Insomma, siamo alle solite: senza un intervento istituzionale seriamente orientato a rilanciare l’occupazione e l’economia sul nostro territorio, tra pochi anni per molti cittadini, segnatamente per chi non è giovanissimo o ha una professionalità non molto richiesta, calerà il buio.
E anche chi, tra di voi che state leggendo queste righe, non vive questi problemi sulla propria pelle e sta pensando che, di tutto quanto detto sopra, può bellamente infischiarsene o ritenerlo una “favola nera”, sarà meglio che si ricreda: la situazione economica del Paese, come andiamo ripetendo da tempo e i fatti ci stanno dando ragione, sta progressivamente peggiorando e presto anche tu, che sei ancora disposto a credere alle fanfaluche di chi ti parla di “ripresa” e che ti ritieni in una botte di ferro, potrai forse capire che cosa vuol dire essere sperduto nel buio.
Se invece tutti noi vogliamo un futuro diverso per noi e il nostro Friuli, non ci resta che la strada dell’impegno sociale: Friuli Contro La Crisi non è rimasto con le mani in mano, già da tempo abbiamo preparato una serie di proposte serie, articolate e realistiche per creare occupazione e per l’emergenza casa da sottoporre all’attenzione di chi ci governa ma, per poter essere ascoltati, abbiamo bisogno di non essere un gruppetto sparuto di cittadini ma quanti più possibile e ben coesi.
Per questo, ancora una volta, vi rivolgiamo il nostro appello a unirvi a noi, ad aderire e a sostenerci: aiutateci e aiutiamoci ad affrontare questo difficile periodo e a trovare nuove e migliori soluzioni per noi, per la nostra comunità, per il nostro presente e per il nostro futuro.
Quindi, scriveteci, scrivete a [email protected] e mettetevi in contatto con noi.

A presto.

Renato Valusso

E IL POPOLO INSORGERA’…MA QUALE POPOLO?!?

Amici di Friuli Contro La Crisi, eccoci di nuovo con Voi dopo una lunga assenza dal nostro blog, assenza motivata in buona misura dalle serie difficoltà di vita che noi, disoccupati e precari come del resto molti di Voi che ci seguite, conosciamo fin troppo bene e da troppo tempo.
Dunque, cosa c’è di nuovo da dire? innanzitutto cogliamo l’occasione per esprimere un vivo ringraziamento a coloro che si sono interessati all’azione di FCLC in questi mesi, in particolare a chi è nostro affiliato fin dall’inizio, fin dal novembre del 2013, per intenderci.
Grazie per la Vostra presenza, Amici, per la Vostra partecipazione e solidarietà.
Tuttavia, dopo questo giusto riconoscimento ad alcuni, dobbiamo anche esternare una nota dolente riguardo i più, ossia riferendoci proprio a quella parte di cittadini friulani che, pur vivendo in prima persona o molto da vicino le problematiche connesse a disoccupazione e precarietà occupazionale, e teniamo presente che stiamo parlando di migliaia di persone nella sola Udine (!), appare sorda a qualsiasi invito o appello all’unità per proporre con efficacia delle alternative alle istituzioni preposte, lasciando quindi inalterato l’attuale scenario, che, verso questi gravi problemi sociali, ci mostra il nulla assoluto o quasi.
Insomma: a costoro sembra interessare solo la partita dell’Udinese, senza voler nulla togliere a questo sport e a chi tifa per la nostra squadra, beninteso.
Obiettivamente, ci consta che pochissimi altri gruppi e/o associazioni locali abbiano preparato dei pacchetti di proposte ad hoc per il rilancio occupazionale e per l’emergenza abitativa in Friuli, come abbiamo fatto noi di Friuli Contro La Crisi.
Però è ovvio che, quando si tratta di misure pensate per risolvere i problemi di casa e lavoro che concernono decine di migliaia di persone, tali proposte per poter venire recepite nella loro giusta importanza dai rappresentanti istituzionali devono necessariamente essere supportate dal numero dei richiedenti attenzione e qui tocchiamo il tasto dolente…
Per dirla in breve, iniziative come le nostre dovrebbero conoscere l’interesse e l’appoggio almeno di una buona parte dei precari e sfrattati udinesi e friulani, mentre ad oggi, pur vantando FCLC una discreta visibilità in rete e sui media locali, i cittadini che sono andati al di là di una mera adesione formale sono poche decine appena.
Tutto questo ci sembra ancora più preoccupante guardando l’attuale quadro di crisi economica crescente che imperversa in Italia e nell’Eurozona: crediamo infatti che non solo chi si trova a essere sfrattato e privo di lavoro dovrebbe cercare assieme agli altri delle soluzioni di portata almeno locale a questo disastro ma che queste istanze potrebbero ben venire percepite come estremamente urgenti da tutta la società civile; e invece, pochissimi si mobilitano in questo senso.
E’ grave, chè in tal modo riesce oltre modo difficile per associazioni come la nostra farsi portavoce presso i politici del buon diritto dei cittadini: difatti il politico dovrebbe essere colui che si fa interprete della volontà popolare, ma deve essere appunto POPOLARE e non il grido di allarme di gruppeti isolati e sparuti di cittadini attivi, che così finisce con il cadere nel vuoto.
Tempo addietro, ebbimo a parlare di quest’apatia della gente con rappresentanti di altri gruppi e ci colpì l’espressione usata da uno di essi: “E’ come seminare sul cemento”.
Tutto ciò con buona pace delle speranze di alcuni gruppi autonomisti che sovente descrivono il popolo friulano come sostanzialmente diverso e, per certi versi, più concreto della maggior parte degli italiani.
Ogni modo, noi di Friuli Contro La Crisi, come già più volte ribadito, non ci fermiamo, non ci arrendiamo: perché noi crediamo nella necessità di una azione aggregatrice e mirata a far cambiare le cose e per questo continuiamo a lottare e a impegnarci, assieme a chi vuole essere qualcosa di più che un numero o una X su una scheda elettorale.
Grazie per la Vostra attenzione e a Tutti un grande Augurio di potercela fare a superare questo momento così difficile per il Friuli e per l’Italia.
Lottiamo ancora, nonostante tutto: scriveteci a [email protected] e diamoci una mano, per noi, per il nostro presente e per il futuro dei nostri figli.

Un Grazie all’Informazione Onesta

articolo il Friuli

 

Ecco l’ intero articolo che riguarda Friuli Contro La Crisi apparso sul settimanale Il Friuli: http://www.ilfriuli.it/…/Un_blog_per_far…/2/129721
Un vivo ringraziamento al direttore Giovanni Bertoli e a Rossano Cattivello, autore dell’articolo.
Giovanni Coss
Mauro Decorte
Renato Valusso