NON RESTARE A GUARDARE, SII PROTAGONISTA.

IN QUESTO INTERVENTO, ABBIAMO VOLUTO RIBADIRE I CONCETTI GIA’ EVIDENZIATI NEL PRECEDENTE POST SUL BLOG:
FRIULI CONTRO LA CRISI CHIEDE A VOI CITTADINI FRIULANI UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE, UN ATTEGGIAMENTO MENO PASSIVO, PER COMBATTERE ASSIEME QUESTA CRISI ECONOMICA CRESCENTE ATTRAVERSO LE PROPOSTE CHE VOGLIAMO FARE AL MONDO DELLA POLITICA.
MUOVIAMOCI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
PER CONTATTI: [email protected]

Un Grazie all’Informazione Onesta

articolo il Friuli

 

Ecco l’ intero articolo che riguarda Friuli Contro La Crisi apparso sul settimanale Il Friuli: http://www.ilfriuli.it/…/Un_blog_per_far…/2/129721
Un vivo ringraziamento al direttore Giovanni Bertoli e a Rossano Cattivello, autore dell’articolo.
Giovanni Coss
Mauro Decorte
Renato Valusso

FCLC tira il primo bilancio

bilancio 3 mesi

9 novembre-28 febbraio: i primi 3 mesi e mezzo di FCLC.

Facciamo oggi un primo bilancio di quello che è stato il nostro operato.

Il numero di persone che ci seguono sta aumentando di giorno in giorno; l’omertà, la vergogna, la mancanza di informazione vengono sostituite dalla consapevolezza.

Sempre più gente che vuole partecipare al nostro progetto, che vuole riconquistare i propri diritti ma soprattutto la propria dignità, cancellata da politiche errate e sconsiderate.

Si sono unite persone semplici e persone con un alto bagaglio professionale, capaci e preparate: assieme a loro, stiamo cantierando progetti semplici ma efficaci.

Insomma quello che basta per ridare fiducia e soprattutto sostentamento a quelle famiglie che ora hanno perso un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione: il LAVORO.

Noi di FCLC non siamo per l’assistenzialismo: noi siamo per la produttività. Non dobbiamo pesare su chi ancora ha un lavoro ed è già massacrato dalle tasse. Siamo per l’eguaglianza, perchè tutti abbiamo diritto ad avere una vita dignitosa.

Dei progetti, ne parleremo in forma più dettagliata nelle prossime settimane.

Noi, come spesso ripetuto su questo blog e nei media, non vogliamo fare politica né sostituirci ad essa: noi vogliamo solo essere promotori di idee fattibili che le istituzioni già esistenti ed elette democraticamente possono mettere in atto.

In questi 3 mesi abbiamo bussato alle porte di queste istituzioni: qualcuno ci ha aperto e ascoltato, qualcuno ancora non ci ha dato né risposte né segnali.

Il Comune di Udine, nella figura del primo cittadino Furio Honsell e due dei  suoi Assessori, Nonino e Giacomini, ci ha ricevuto e ascoltato.

Purtroppo le politiche economiche imposte dalla Regione e dal governo centrale e l’attuale mancanza di fondi da parte dello stesso Comune hanno reso vane le nostre prime richieste.

Niente fondi, niente progetti, ma soprattutto impossibilitati anche ad intervenire nell’emergenza casa, ormai una piaga per molte famiglie friulane.

Abbiamo bussato anche alla Presidenza della Regione FVG, ma ad oggi ancora nessuna risposta, anche dopo i nostri solleciti. Noi aspettiamo.

Ci dispiace che la figura che rappresenta qualche milione di persone, che si è offerta di ricoprire il ruolo di Presidente e rappresentante di tutti i cittadini presenti sul nostro territorio, non abbia trovato 5 minuti per risponderci.

Speriamo che Lei, Presidente Debora Serracchiani, legga questo appello e si metta in contatto con noi.

Può scriverci anche di notte, se lo desidera.

Sappiamo che è parecchio impegnata ma cerchi cortesemente di trovare quei 5 minuti.

In questi giorni ho avuto modo d’incontrare nel suo ufficio l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Udine, la Dott.ssa Elisa Battaglia: nell’occasione ho potuto raccontare cosa fa FCLC, ottenendo un giudizio positivo sul nostro operato.

La cosa ci gratifica e ci dà la forza di andare avanti.

Noi siamo pronti a lavorare e a costruire.

A voi istituzioni il compito di esaminare i nostri progetti e, se ritenuti validi, di farli partire.

Giovanni Coss

Qui sotto riportiamo l’intervento di Renato Valusso al TG serale di Telepordenone del 26 febbraio 2014

 

2020 :DOVE CI PORTERA’ L’EUROPA

europa 2020

 

Noi di Friuli Contro La Crisi, oltre ad occuparci di disagio sociale e mala politica sul territorio, teniamo sott’occhio anche quello che la UE propone e fa.
Pubblichiamo oggi dei dati riguardanti gli obiettivi sanciti dalla UE per il 2020, e sono alquanto inquietanti.

Premettiamo che noi di FCLC non siamo euroscettici per MODA, ma sulla base di dati verificati.

Quindi leggendo questo documento che pubblichiamo di seguito, non possiamo non esprimere alcune considerazioni.
Se entrare in Europa e nell’Eurozona doveva significare migliorare la qualità della vita, oggi questo benessere promesso non lo vediamo, anzi ci ritroviamo peggio ma molto peggio di quando siamo entrati. Se poi leggiamo i dati del documento, la situazione che viene auspicata nel 2020 non sarà tanto rosea.

Lasciamo al lettore una personale analisi: noi diciamo solo che se quello è il futuro che ci aspetta, è meglio abbandonare l’Europa e tornare il nostro piccolo paese con il suo MADE IN ITALY di produzioni fatte non di quantità ma di qualità, apprezzate e invidiate in tutto il mondo.
Made in Italy distrutto da politiche sbagliate: cambio Euro Lira svantaggioso nei confronti del Marco Tedesco e austerity ingiustificata. Infatti il problema non è economico, ma politico.
Quindi anche per il Friuli Venezia Giulia sarà ancora dura venire fuori da questa crisi, anche perché la maggior parte delle piccole e medie imprese hanno già chiuso 
e le grosse multinazionali stanno prendendo la strada della delocalizzazione.

Avremo ancora più disoccupazione che si va ad aggiungere a quella già esistente. Oggi i disoccupati in regione sono 41000, più i 15000 cassaintegrati e i 18000 in mobilità. Tutto questo alla fine si traduce in un crollo della domanda sul territorio che porta alla chiusura di quelle attività commerciali che vivono proprio di quelle persone che guadagnano un salario.

Il cane che si morde la coda…

Per visionare la tabella clikka qui

Giovanni Coss

PROPOSTE SERIE, NON SLOGAN PUBBLICITARI.

articolo uscito sul Messaggero Veneto  di Domenica 8 dicembre

articolo uscito sul Messaggero Veneto di Domenica 8 dicembre 2013

Amici, ci stiamo muovendo.
Quello che facciamo non è solo per dare una mano alle singole persone: noi vogliamo che le istituzioni pubbliche, che esistono per i cittadini e grazie ai cittadini, si attivino per creare delle vere risposte sul territorio alla crescente crisi economica, una crisi spaventosa di cui conosciamo l’inizio nella nostra regione, da un paio d’anni a questa parte, ma di cui purtroppo non si intravede la fine.
Prima che sia troppo tardi, uniamoci, noi cittadini, e facciamo sentire la nostra voce.
Per questo, se siete in difficoltà per motivi legati alla mancanza o alla scarsità di lavoro e di reddito o se siete stati lasciati soli da un welfare ormai inesistente, non esitate a mettervi in contatto con noi: scriveteci a [email protected] e formate assieme a noi un gruppo sempre più numeroso, sempre più grande, sempre più forte.
Solo così potremo giungere a cambiare veramente più di qualcosa.
Inoltre, un altro elemento fondante della nostra azione è il voler proporre idee e possibili soluzioni non in modo demagogico e superficiale, come spesso avviene, ma costruendo in modo serio e strutturato le proposte da rivolgere alle istituzioni.
Noi non diremo mai: “Ecco, l’idea è questa, più o meno. Adesso fate voi, se volete.”
Sarebbe troppo facile, per noi e per loro: noi presentiamo proposte chiare e articolate fin nei dettagli.

Articolo uscito sul Messaggero Veneto di domenica 8 dicembre 2013

Articolo uscito sul Messaggero Veneto di domenica 8 dicembre 2013

Noi non siamo a caccia di voti e di facile consenso, non abbiamo bisogno di persone da prendere per il naso, mostrando loro che “facciamo” ( anche se magari in realtà si fa solo demagogia ) ma vogliamo rappresentare la parte di cittadini che non si ferma all’apparenza ma che vuole andare alla sostanza delle cose.
Se volete essere con noi, vi aspettiamo.
Avanti Sempre.
Renato Valusso

CAMBIARE: SOLUZIONI SEMPLICI ED EFFICACI AL POSTO DI UNA BUROCRAZIA ANTIUMANA.

Articolo pubblicato dal Messaggero Veneto del 5 dicembre 2013. Articolo scritto dalla giornalista Rosalba Tello

Articolo pubblicato dal Messaggero Veneto del 5 dicembre 2013.
Articolo scritto dalla giornalista Rosalba Tello

Prendendo lo spunto dalla vicenda di Franco Lino Lenarduzzi, il 53enne che dal mese di luglio scorso è costretto a vivere in una tenda in riva al Natisone a Case di Manzano, di cui ci siamo già occupati in un altro post (v.), noi di FCLC vogliamo aprire un dibattito rivolto a cittadini e istituzioni che è anche occasione per preannunciare una nostra proposta, per ora in fase di ideazione, ma che ci impegneremo per far diventare proposta di legge.
Abbiamo visto che Lenarduzzi, malgrado viva di lavori precari (che difficilmente potranno trasformarsi presto in una occupazione stabile, vista l’attuale situazione di crisi economica e l’età dell’uomo) e sia privo di una dimora, non possiede i requisiti di legge per accedere all’assegnazione di una casa ATER.
Partiamo dal presupposto che chiunque ha necessità di un lavoro per potersi mantenere e di una casa per vivere normalmente (per casa non intendiamo una stanza, che può andare bene per un periodo limitato di tempo ma certo non per tutta la vita) e che stiamo parlando di cittadini disponibili a impegnarsi per pagare tutte le spese.
Ora, la società si regge essenzialmente sul lavoro dei cittadini; la società è formata dall’insieme dei cittadini.
Lo Stato è, in sintesi, l’espressione istituzionale di questa società; né avrebbe alcun senso uno Stato separato e lontano dalla cittadinanza, senza la quale esso stesso non potrebbe esistere.
La domanda che poniamo è questa: perché complicare inutilmente le cose, fino a assistere a simili aberrazioni? fino al punto che, se anche fai fatica a mettere assieme il pranzo con la cena e non hai un posto dove abitare, per lo Stato, la Regione o il Comune non possiedi i “requisiti” per accedere a quattro pareti? mentre magari, e capita spesso, altri meno svantaggiati ricevono aiuti e agevolazioni?
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda il lavoro: perché un Comune o una Provincia o una Regione non devono avere gli strumenti per poter intervenire con tempestività in casi di conclamato bisogno, anziché doversi attenere per prassi a graduatorie i cui criteri sono spesso così “barocchi” da privilegiare chi magari poi tanto bisogno non ha (vedasi il caso di chi percepisce l’assegno di mobilità contrapposto a quello di chi non percepisce nulla, ecc.)?
Anche per queste situazioni Friuli Contro La Crisi ha in cantiere alcune proposte chiare e semplici.
Urgono degli interventi a livello legislativo, per modificare e semplificare gli assurdi iter burocratici che servono ormai esclusivamente a mantenere una burocrazia parassitaria e nemica dell’uomo e del cittadino.
Una vera democrazia non vive di sterili cartacce ma di fatti concreti e al servizio dei cittadini.
Cogliamo l’occasione per lanciare un appello, dalle pagine di questo blog: se fra chi ci legge c’è un legale, un funzionario pubblico che non ha paura della disapprovazione delle “alte sfere”, un cittadino orgogliosamente tale che ritiene di possedere le competenze tecniche e giuridiche per poterci coadiuvare nell’estensione di una proposta di legge mirata a rendere più semplice e veloce l’assegnazione di alloggi popolari e comunali ai cittadini in situazioni di grave e urgente necessità e a rendere facile e immediato l’accesso al lavoro di persone bisognose e svantaggiate a causa dell’età o di altri fattori oggettivi, si faccia avanti.
Noi di Friuli Contro La Crisi aspettiamo persone di questo spessore per cominciare un’azione di vero cambiamento e per conferire una dignità democratica a questo povero Paese, di cui il Friuli fa parte, annichilito da leggi assurde e da una politica asservita esclusivamente ai quattrini.

Renato Valusso
Mauro Decorte
Giovanni Coss

Emergenza sfratti: Friuli Contro La Crisi e l’Unione Inquilini di Udine chiedono un incontro alla Presidente Serracchiani.

copia della lettera inviata alla Presidente del FVG DEBORA SERRACCHIANI

lettera a debora serracchiani

Alla Presidente della

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Ogg: emergenza sfratti – richiesta di incontro

I sottoscritti rappresentanti regionali dell’Unione Inquilini e del Comitato “Friuli contro la crisi” chiedono alla S.V. un incontro urgente sul tema dell’emergenza sfratti, che sta diventando drammatico anche nella nostra Regione. La crescente disoccupazione sta spingendo verso la morosità incolpevole settori crescenti della popolazione: prima si perde il lavoro e poi si perde la casa.

Su questo punto la Regione, pur in presenza di risorse limitate, può fare molto. Anche traendo ispirazione dall’esempio virtuoso rappresentato dalla Legge Regionale toscana 12 dicembre 2012 n. 75 (che si allega in copia) che – attraverso l’istituzione delle “commissioni territoriali per il contrasto del disagio abitativo” è riuscita a promuovere in modo efficace “azioni coordinate al fine di garantire la sostenibilità sociale dello sfratto e favorire il percorso di passaggio da casa a casa dei soggetti che non sono in possesso di altra abitazione adeguata al proprio nucleo familiare”.

I sottoscritti suggeriscono altresì di prendere in considerazione l’ipotesi di ristrutturazione di immobili demaniali in disuso da poter destinare all’accoglienza di nuclei familiari sfrattati, snellendo l’iter burocratico previsto ordinariamente in questi casi.

Certi di un positivo riscontro si porgono distinti saluti.

Per Unione Inquilini via Tolmezzo 87 Udine

Mauro De Agostini

[email protected]

http://unioneinquiliniudinepordenone.wordpress.com/

Per Il Comitato “Friuli contro la crisi”

Renato Valusso

[email protected]

http://friulicontrolacrisi.altervista.org/blog/

9 DICEMBRE 2013

9DIC IMAG

Amici di Friuli Contro La Crisi, vi comunichiamo che anche il nostro gruppo aderisce all’iniziativa che il 9 dicembre prossimo si prefigge, attraverso il blocco ad oltranza delle attività produttive e dei trasporti sul territorio nazionale, di arrivare alle dimissioni dell’intero Parlamento.

L’obiettivo è di costringere Napolitano a sciogliere le Camere e nominare un governo istituzionale che faccia un’altra legge elettorale e ci porti al voto.

Un obiettivo estremamente ambizioso e non sarà facile centrarlo.

Dispiace vedersi costretti a creare un grave disagio alla cittadinanza e al Paese ma è necessario dare un fortissimo segnale all’opinione pubblica e al mondo politico; non possiamo esimerci.

A Udine si presidierà Piazzale Osoppo, a cominciare dalle ore 22 del giorno 8 dicembre: anche noi di Friuli Contro La Crisi saremo là assieme agli altri cittadini che vogliono costruire un’Italia diversa da quella attuale e invitiamo chi vuole unirsi alla nostra lotta, civile e pacifica ma non per questo meno determinata, a raggiungerci.

Ricordiamoci sempre: più siamo più contiamo.

A presto e non arrendiamoci.

PER CHI VOLESSE SCARICARE IL VOLANTINO DA DISTRIBUIRE.

PER CHI VOLESSE SCARICARE IL CODICE ETICO DA DISTRIBUIRE

 

WWW.FACEBOOK.COM/FRIULICONTROLACRISI

IL CITTADINO TUTELATO: storie di ordinaria indifferenza

A cosa vi fa pensare questa foto?

 1454458_10201260073089186_197089145_n

 

In molti potrebbero pensare a una dimora di fortuna in qualche paese sottosviluppato, oppure il rifugio di qualche extracomunitario giunto da poco in Italia.

E invece? Quando siamo andati a far visita alla persona che abita quella tenda da ben 5 mesi, non siamo andati molto lontano da Udine, ma a Manzano, località Case, nell’ex triangolo (d’oro) della sedia: dove prima c’era lavoro per tutti, ora si trova questo.
Un unico caso per fortuna, ma comunque inconcepibile nel 2013.
Se nel primo pomeriggio l’umido e il freddo si fanno sentire, non oso immaginare cosa possa essere trascorrere lì la notte. Quello che posso dire è che vedere simili situazioni fa male al cuore. Anzi, fa rabbia.
Lo sfortunato è un italiano, precario che ora non potendosi più permettere un tetto, si deve adattare a vivere sotto le stelle, malgrado le temperature rigide dell’inverno.
Il suo nome è Franco Lino Lenarduzzi, 52 anni, separato con due figli, due ragazzi di 12 e 16 anni.
La sua necessità quella di avere un alloggio dove poter stare con i suoi figli.
Ma il suo desiderio pare che non possa essere esaudito, perché come gli viene più volte detto non ha i REQUISITI per poter accedere a una casa popolare!
Va detto che Franco, pur vivendo di lavori occasionali, non chiede di avere tutto gratis: è più che disposto a pagare tutte le spese e un affitto modesto ma certamente non un canone di 500 o 600 Euro mensili.
Il massimo che gli offrono è l’albergaggio, ma nel comune di Premariacco, che lui rifiuta : non è una casa dove possa accogliere i suoi figli, troppo lontano da essi, soprattutto perché privo di mezzi economici e di trasporto. Quel poco lavoro che ha, lo trova solo a Manzano. Spostarsi da li significherebbe perdere pure quello.
Quindi aiuti concreti da parte delle istituzioni che dovrebbero tutelare un cittadino, stanno a zero.
Lui non ci sta e domenica 24 novembre per protesta pianta una tenda nella piazza di Manzano, dove il mercoledì si tiene il mercato: risposta del Sindaco, nonché colui che dovrebbe farsi carico dei problemi dei suoi cittadini ?
Sgombero della tenda e sanzione amministrativa di 50 Euro per occupazione di suolo pubblico.
Come sparare sulla Croce Rossa…..
Ok, non critichiamo il Sindaco per quello che ha fatto ( la legge è uguale per tutti ) ma ci vuole tanto per capire che il signor Lenarduzzi ha fatto questo perché spinto dalla disperazione?
E poi mi chiedo: ma i cittadini di Manzano hanno mai pensato o voluto aiutarlo in modo concreto? Come si fa a rimanere indifferenti di fronte a una situazione simile? Ma se capitasse a voi e tutti vi voltassero le spalle, come ci rimarreste?
Se già abbiamo uno Stato che non esiste, che non ci tutela e non c’è solidarietà tra noi, come possiamo essere definiti una popolazione civile? Per chi non lo avesse ancora capito, tra non molto ci saranno molti Lenarduzzi e se non cominciamo adesso a darci una mano, un sostegno, dopo resterete anche voi soli.
Chi dice “ tanto a me non può capitare “, non ne sia tanto sicuro. Ne è pieno il Friuli di gente così sicura che alla fine si è ritrovata in mezzo a una strada.
1415803_10201271076444263_42897352_n
Perchè se poi pensate di trovare aiuto nello stato e nelle sue istituzioni, vi sbagliate di grosso.
In ogni comune, piccolo o grosso, oggi l’italiano trova gli ostacoli e i diritti negati che ha trovato Lenarduzzi a Manzano.
E’ inutile andare al bar, criticare questo o quel politico e poi agire in egual modo, o no?
E se proprio non avete le possibilità economiche o non disponete di un posto dove poter accogliere il signor Lenarduzzi, almeno fate sentire anche voi la vostra voce e il vostro sdegno per quello che sta vivendo il vostro sfortunato concittadino.
E’ chiedere troppo? Siamo tutti uniti per l’Udinese o quando gioca la nazionale italiana e credo lo si potrebbe fare anche in questo caso.
Credo che anche Franco Lino Lenarduzzi abbia il suo sacrosanto diritto alla dignità, a una sua pur piccola e modesta casa e a non essere abbandonato a se stesso.

Spero al più presto di poter scrivere ogni bene su un vostro slancio di solidarietà, sia da parte delle istituzioni ulteriormente sollecitate, ma soprattutto dei cittadini che conoscono anche solo di vista il signor Lenarduzzi.

Chi vivrà vedrà.
Giovanni Coss

www.facebook.com/friulicontrolacrisi