NON SI UCCIDONO COSI’ ANCHE I CAVALLI? IL FRIULI CHE APPROFITTA DEL BISOGNO.

Amici di Friuli Contro La Crisi, Vi chiederete perché abbiamo citato nel titolo di questo post il famoso film di Sydney Pollack, in cui un gruppo di poveracci si prestava a ballare fino allo sfinimento, in cambio del vitto assicurato fintantoché durava lo spettacolo e di un pugno di banconote ai vincitori, ossia alla coppia che crollava dopo le altre. E che cosa c’entri tutto questo con il “probo” Friuli.

Presto detto: leggete le seguenti righe e lo scoprirete.

Un’azienda di distribuzione carburanti cerca personale da adibire al servizio di addetto alla stazione di rifornimento presso i suoi impianti in Friuli: un poveraccio friulano alla disperata ricerca di un lavoro invia loro il suo curriculum vitae e viene chiamato a un colloquio.

Lo riceve il titolare dell’azienda, friulano DOC anche lui.

Al colloquio, viene presentata l’offerta: cercano dei pompisti per i distributori di carburante, che dovranno espletare dei turni di 12 ore al giorno ( che poi di fatto sono 13, considerando che, al termine dell’orario di servizio, c’è da fare la chiusura cassa e andare a versare l’incasso in banca) dal lunedì al sabato, in cambio di uno stipendio di poco più di mille euro al mese.

Sì, avete letto bene.

“Naturalmente- prosegue l’imprenditore- è previsto un periodo di prova di circa una settimana, che noi retribuiamo con dei voucher (e il nostro poveraccio pensa: “Che poi, naturalmente, verrà pagato, se verrà pagato, solo a coloro che verranno confermati”). Dopodichè, ha inizio la collaborazione vera e propria. Noi non inquadriamo il personale con un contratto di lavoro dipendente (“eh, vorrei ben vedere”, pensa il nostro uomo) ma offriamo un contratto da amministratore per coinvolgere maggiormente il lavoratore (“vale a dire-pensa, a ragione, il nostro- ” un contratto a progetto, che da un lato ti responsabilizza come se fossi un vero e proprio gestore della stazione di rifornimento e dall’altro permette al datore di lavoro di non versarti TFR, tredicesima e quattordicesima, contributi pensionistici quasi zero, nessun contributo per una eventuale disoccupazione e neanche cassa malattia…). La nostra proposta Le interessa?”

Il candidato riflette un istante: c’è n’è quanto basta per alzarsi e porre fine al colloquio con un secco “vergognatevi” ma il nostro uomo ha bisogno, tanto bisogno e finisce con l’accettare.

Così, un altro povero cristo, magari con famiglia a carico, va ad aggiungersi al “corpo di ballo” che, dal lunedì al sabato, respira benzina per 12 ore al giorno ( e potete stare sicuri che lì di visite aziendali non ce ne saranno troppe), mangia un panino velocemente, sempre tenendo d’occhio l’area di servizio, pronto a precipitarsi con il boccone in bocca se un automobilista si ferma a far benzina, rinuncia a andare al cesso per ore perché non sono previste pause di nessun tipo, e si riterrà fortunato di poter percepire un salario che non copre neanche metà del suo effettivo lavoro.

Un esempio, preso dall’attuale realtà, che ci mostra come anche da noi in Friuli esista un’imprenditoria che si fa pochi scrupoli a coniugare un sovrano disprezzo nei confronti del lavoratore a una forma di concorrenza sleale verso gli altri operatori del settore.

Un consiglio a quanti, fra di voi, mossi da una necessità a volte estrema, si vedessero costretti ad accettare proposte di questo genere: DENUNCIATELI E OBBLIGATELI A METTERVI IN REGOLA.

E’ il minimo che si possa fare.

Se, in un contesto come quello sopra descritto, fossero tutti i lavoratori a concordare un’azione sindacale, al profittatore di turno resterebbero ben poche possibilità di porre in atto delle forme di ritorsione, più facilmente realizzabili quando invece i “dissidenti” sono uno o due.

Per i Vostri commenti e per segnalare situazioni come questa, se volete: [email protected]

Essere “contro la crisi” vuol dire anche essere contro chi approfitta della crisi, con mezzi spesso al limite della legalità.

A presto.

Renato Valusso

Morire per l'impianto

2 thoughts on “NON SI UCCIDONO COSI’ ANCHE I CAVALLI? IL FRIULI CHE APPROFITTA DEL BISOGNO.

  1. Ormai siamo allo schiavismo e, attenzione, non solo i dipendenti ma anche le piccole aziende subiscono il ricatto del “vuoi lavorare? cala le braghe!”. Margini ridotti al minimo senza alcuna garanzia del pagamento e spesso contestazioni strumentali atte solo ad abbassare ulteriormente il prezzo, approfittando della lentezza ed inadeguatezza dei procedimenti civili.

    L’Unione Europea emana norme sulle dimensioni standard della cicoria ma di fatto nessuna norma protegge dalla schiavitù del 3° Millennio. Servono sempre più disperati pronti a lavorare per un tozzo di pane,

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